I demoni americani di Bret Easton Ellis
8 ottobre 2010 § 7 commenti
Siamo Italiani, e si vede. Sebbene la copertina Einaudi dell’ultimo libro di Bret Easton Ellis personalmente non mi faccia impazzire, è interessante vedere come cambiando appena qualche dettaglio siano riusciti a tradurre e fare propria la cover originale.
La stessa essenziale tricromia (rosso, bianco e nero) gioca con molta più eleganza affogata nel “Bianco Einaudi”, e la stessa sagoma guadagna in astrazione ed essenzialità separata dall’originale sfondo sfocato. L’edizione italiana elimina anche l’orrenda titolazione oculare-simil-robotica statunitense: tanta fatica a delineare un demone per poi trasformarlo in uno sciocco ammasso di latta tritacarne… Bah!
Sempre di classe invece la discreta titolazione bicromatica einaudiana che inverte l’originale rapporto di forza autore-titolo caricando maggiormente il secondo (ma senza la pacchianeria dei caratteri cubici dell’edizione americana). Ai grafici einaudiani tutta la nostra stima, per l’abilità dimostrata nel trasformare la sfocata figurina di un sulfureo robot-killer nella leggiadra illustrazione di un satiro di genere saltato fuori da un affresco del ‘500 (con giusto una punta di machiavellica, italica astuzia).
Ci si domanda ,tuttavia, se tanta abilità non sarebbe stata meglio impiegata in un ripensamento generale del progetto di copertina. Sette e mezzo per l’impegno.
[…] Qui, sul blog di Giulio Passerini, Who’s the reader?, un’analisi comparata delle versioni italiana e americana di Imperial Bedrooms […]
l’insostenibile importanza dei particolari..
la copertina americana è un guazzabuglio senza carattere, quella italiana detta già il tono della lettura.
Non ho una particolare predilezione per Bret Eston Ellis (soprattutto dopo averlo visto venerdì scorso alla Feltrinelli di Piazza Piemonte alla presentazione del libro.. sosteneva di essere una scimmia da circo..bah, ma prova a guardarti questa riedizione della locandina di American Psycho http://www.moxycreative.com/dressthepart/americanpsycho.html
Semplice e inquietante… Manca giusto un filo di sangue sull’ascia. Se sei interessata ad altro materiale su Ellis dai un’occhiata a questo post:
Ci sono anche le copertine (orribili) delle primissime edizioni italiane di Ellis
Giulio! Ho visto questa copertina inglese http://www.bookdepository.co.uk/book/9780340896983/One-Day, e per forza di cose, abbastanza ovvie, mi è venuto in mente questo tuo articolo.
Direi però che stavolta quel non so che di “british” abbia avuto la meglio sull’Einaudi. Che onestamente non mi piace tantissimo… applica lo stesso stile indifferentemente… Certo, la casa editrice è più facilmente riconoscibile ma non sempre l’effetto mi piace.
ps: ho un debole per le copertine BUR
Grazie del pensiero 🙂
Della versione british mi piacciono più le silhouette un pò più ricche (in dettagli come per esempio i capelli) e la posizione del titolo.
Peccato però per la pioggia di frasi e frasette tutto intorno…
In realtà l’editore italiano è Neri Pozza, ma hai ragione: sembra proprio una copertina Einaudi!
PS: piacciono molto anche a me… Pensavo ad uno “speciale Baricco” prossimamente 😉
diamine, hai ragione! Lo stile di “assottigliamento” grafico era stato così simile che ero convinta fosse la stessa.
Sai, invece a me piace la pioggia di frasi… sa tanto di album discografico inglese.
ps: ahah per lo speciale avrai qualche visita in più mi sa 😀
buon natale!
[…] Novaro su Imperial bedrooms, qui con una lunga serie di link molto interessanti. Restando in tema, qui il nostro confronto fra due edizioni di Imperial bedrooms. Share this post:StampaLike this:LikeBe […]